LA MADDALENA - Geniale e abile sul campo di battaglia come sui campi di Caprera. Giuseppe Garibaldi si dedicò con amore e sacrificio a realizzare la sua azienda agricola di Caprera. Decine di ettari che strappò al granito, alla macchia mediterranea e al maestrale per farne agrumeti, uliveti, vigne, distese di erbe medicinali. Aspetti poco conosciuti dell'eroe dei due mondi fino a qualche anno fa, ma che oggi, grazie all'impegno del pronipote del Generale a alla collaborazione con il Polo museale della Sardegna sono una realtà. Non c'è nulla da inventare nel raccontare Garibaldi agricoltore. È tutto nei quaderni che scrisse a Caprera. Ordinati appunti di agricoltura, allevamento, apicoltura. Il Generale aveva trasferito l'abitudine dei marinai di appuntare gli eventi nei diari di bordo, nelle attività legate alla sua azienda. Ordinato, metodico e pignolo, prendeva nota di ogni aspetto della sua attività di agricoltore e allevatore. Prima di passare all'azione però, studiava. Acquistò libri, opuscoli, inviò lettere e intrattenne rapporti epistolari con esperti. Nella casa bianca di Caprera oggi museo nazionale, c'erano 939 volumi e 1548 opuscoli. Garibaldi studiava e poi applicava le conoscenze acquisite. Come emerge dalle pagine del libro "I segreti di Garibaldi" pubblicato da poco grazie alla sinergia tra il Parco della Maddalena e l'Istituto internazionale di studi di Garibaldi. Da quelle pagine si apprende che rese più fertili i terreni di Caprera mescolando ossa tritate e conchiglie. Per allevare le api si fece mandare dall'Inghilterra un'arnia di vetro per raccogliere il miele senza creare danni e disturbo agli operosi animali. Teneva i conti di tutte le api che morivano, dati di cui chiedeva lumi al presidente della società italiana di apicoltura. Ci sono altri aspetti curiosi della vita bucolica di Garibaldi come il premio che ricevette nel 1873 per le patate coltivate a Caprera e presentate in una fiera. O come la sua attenzione quasi maniacale per la conservazione del letame, considerato l'elemento chiave per coltivare i terreni granitici di Caprera. Fece costruire una concimaia vicino alle stalle e ogni giorno seguiva le operazioni di raccolta e distribuzione. Dai prodotti della sua azienda Garibaldi viveva. E molti erano la base dei suoi piatti preferiti. Alcuni de quali e in collaborazione con Slow Food sono stati recentemente presentati al pubblico proprio al museo. Minestrone alla genovese, stoccafisso cucinato con battuto di cipolle, sedano, pinoli e uva passa e biscotti alla pompia. (di Serena Lullia)
GARIBALDI “ERA NELL’ORTO”: I FESTEGGIAMENTI PER I 150 ANNI DI UNITÀ SI AVVIANO ALLA FINE, MA C’È ANCORA TEMPO PER RISCOPRIRE LA “VENA BUCOLICA” DELL’EROE DEI DUE MONDI. A CAPRERA RINASCONO GLI ORTI DI GARIBALDI GRAZIE AL PARCO DELLA MADDALENA
Garibaldi “era nell’orto: mentre i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia si avviano alla conclusione con la fine dell’anno, c’è ancora tempo per riscoprire la “vena bucolica dell’Eroe dei due Mondi, che nel 1855 sbarcò sull’isola di Caprera per creare un’azienda agricola sul modello delle fazende che aveva visto in Sud America. E’ qui che ora rinasceranno gli “Orti di Garibaldi, grazie al recupero storico-paesaggistico promosso dall’Ente Parco della Maddalena in occasione della storica ricorrenza nazionale, in parte finanziato dal Ministero dell’Ambiente (ma si pensa anche al coinvolgimento di privati come aziende del settore ortofrutticolo), che prevede, sotto la regia di uno staff qualificato di agronomi e geologi, la creazione di un percorso ad hoc, la “Via degli orti, due chilometri da Stagnali fin sotto la casa di Garibaldi, con il restauro dei ruderi garibaldini (lavatoio del grano, magazzino, casa delle api, diversi muretti a secco) e la rinascista dell’azienda agricola dell’Eroe dei due Mondi.
Un’amore e una curiosità per l’agricoltura, che non solo accomunava Garibaldi a tanti importanti personaggi che hanno fatto la storia d’Italia, da Camillo Benso Conte di Cavour a Bettino Ricasoli, ma che, in anticipo sui tempi, gli permise di sperimentare nuove tecniche di coltivazione, accanto ad un’altra passione, quella per l’apicoltura, per cui si fece portare a Caprera un’arnia con le pareti di vetro dalla Gran Bretagna, per studiare il comportamento delle api.
ITALIA 150: CAPRERA, FORTE ARBUTICCI OSPITERA' IL MUSEO GARIBALDI
(AGI) - Roma, 12 gen. - Il Forte Arbuticci, nell'isola di Caprera, ospitera' il Museo Nazionale 'Giuseppe Garibaldi': il progetto, finanziato per due milioni dalle Fondazioni e per 4 milioni dallo Stato, sara' realizzato entro ottobre. Iniziative culturali legate alla memoria dell''Eroe dei due mondi' si terranno nell'area del Forte gia' dal 4 luglio.
Il Forte Arbuticci, che ospitava fino alla II Guerra Mondiale strutture militari operative a difesa della flotta italiana, e' uno dei punti panoramici piu' belli di tutto l'arcipelago della Maddalena. L'intervento complessivo del nuovo allestimento museale ammonta a circa 6 milioni di euro.
All'incontro di presentazione hanno partecipato il presidente del Comitato dei Garanti per il 150* anniversario dell'Unita' d'Italia, Giuliano Amato, il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci e l'avvocato Giuseppe Guzzetti presidente dell'Acri, l'associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria le quali per questo importante anniversario del nostro Paese sosterranno numerosi progetti, mettendo a disposizione altri 19,5 milioni di euro.
"Il Forte di Caprera diventera' il Museo di Garibaldi per l'Italia e per il mondo - ha sottolineato Amato -. Il museo, che raccoglie cimeli e ricordi garibaldini, raccontera' la storia dell'Eroe".
Cappellacci ha sottolineato che per la Sardegna questo rappresenta "un momento molto importante. La Regione partecipa alla conferenza non solo perche' Caprera e' una sua isola, ma anche perche' la Sardegna ha avuto un ruolo molto importante nel processo dell'Unita' d'Italia". Sono intervenuti all'incontro anche Giuseppe Garibaldi, pronipote dell'Eroe dei due mondi e presidente dell'Istituto internazionale di studi 'G.Garibaldi' e l'architetto Pietro Carlo Pellegrini, che ha illustrato dettagliatamente il piano interventi per il restauro del Forte. Il Museo di Garibaldi non rimarra' un museo statico, ma crescera' nel tempo.
Pellegrini ha spiegato che sara' un museo moderno che, attraverso progetti multimediali, ripercorrera' la storia del protagonista del Risorgimento assumendo un forte impegno narrativo e senza sovrapporsi al Museo della Casa di Garibaldi, meta ogni anno di circa 100.000 visitatori. (AGI) Ant
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CLT - Unità d’Italia/ Sorgerà a Caprera il museo nazionale Garibaldi
Roma, 11 gen (Il Velino) - E’ pronto il primo museo nazionale dedicato all’opera di Giuseppe Garibaldi. Sorgerà sull’isola di Caprera, nei pressi della casa e della tomba dell’Eroe dei due mondi. La sede è quella di Forte Arbuticci, “un luogo magico sulla sommità di una collina da dove si vede l’arcipelago della Maddalena, la Sardegna e la Corsica”, spiega al VELINO l’architetto Pietro Carlo Pellegrini, l’autore del progetto di restauro e di allestimento del complesso. Il museo, completato dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico, sarà aperto al pubblico entro il 2011. Oggi a Roma, all’Istituto della Enciclopedia Italiana, è stata presentata l’iniziativa sostenuta collettivamente dalle Fondazioni di origine bancaria in occasione delle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, riguardante il restauro di Forte Arbuticci. All’incontro, oltre Pellegrini, erano presenti Giuliano Amato, presidente del Comitato dei Garanti per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, l’associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria, Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna e Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei due mondi e presidente dell’Istituto internazionale di studi “G. Garibaldi”.
“Se la casa rappresenta l’aspetto familiare della vita del Generale – spiega Pellegrini -, il museo di Forte Arbuticci nasce per raccogliere materiale cartaceo e storico, cimeli e collezioni su Garibaldi, le sue battaglie, i suoi scritti, le sue passioni, i suoi rapporti con l’agricoltura e il mare. In più vi sarà una parte multimediale in cui il racconto di quello che è esposto e di ciò che rappresenta viene via via richiamato all’interno dell’allestimento”. Con l’intervento a Forte Arbuticci viene recuperata una fortificazione importante, composta da casermette dove vivevano un centinaio di militari, che Pellegrini integra con l’allestimento di un nuovo fabbricato. L’architetto illustra così l’operazione: “Gli edifici fortificati preesistenti, da poco risistemati dal Comune di La Maddalena, li lascio come forma originale. Intervengo invece sull’ingresso, che viene ampliato con i servizi di biglietteria, bookshop, con gli uffici di rappresentanza del museo e con un piccola sala convegni di un centinaio di posti. Sul piazzale più grande, inoltre, la casa del comandante e gli edifici più piccoli sono inseriti all’interno di una struttura portante in acciaio Corten leggera e rimovibile”.
Roma, 12 gen. (Adnkronos) - ''Il Forte Arbuticci di Caprera diventera' il Museo Garibaldi per l'Italia e per il mondo''.
Lo ha detto il presidente del comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unita' d'Italia, Giuliano Amato, in occasione della presentazione dell'iniziativa, tra le piu' importanti delle celebrazioni, del restauro di quella che fu la residenza scelta dall'Eroe dei Due Mondi negli ultimi anni della sua vita. Il costo dell'operazione, che prevede il recupero dei 2000 metri quadrati esistenti ai quali si aggiungera' una struttura ''leggera'' di 1.200 metri quadrati, e' di circa 7 milioni di euro. Il progetto e' stato finanziato dalle Fondazioni di origine bancaria per 2.881.000 euro, e dallo Stato attraverso l'Unita' Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il 150° anniversario dell'unita' d'Italia per la rimanente parte.
''E' un dovere nei confronti dello Stato -ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, l'associazione che raggruppa le Fondazioni bancarie- che le Fondazioni sostengano progetti come questo, destinati a durare nel tempo, perpetuando cosi' il contributo delle Fondazioni stesse''.
Il restauro del Forte Arbuticci, che ospitava fino alla II Guerra Mondiale strutture militari operative a difesa della flotta italiana, ''e' l'iniziativa piu' importante di tutte le celebrazioni dei 150 anni -ha spiegato il consigliere Paolo Peluffo, consulente del Presidente del Consiglio per il 150mo anniversario dell'Unita' d'Italia- e noi faremo un museo moderno dove gli oggetti non siano protagonisti, ma dove il visitatore sia guidato da una narrazione completa su tutti gli aspetti della vita di Garibaldi. Anche sul suo periodo sudamericano''.
12/01/2011
ECO - Unità d’Italia, le Fondazioni bancarie fanno festa con Garbaldi
Finanziamento di 2,2 mln per il museo che sorgerà a Caprera
Roma, 12 gen (Il Velino) - Anche le fondazioni bancarie festeggiano il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. E lo fanno con un’iniziativa per ricordare uno degli artefici del Risorgimento. Con due milioni e 281 mila euro (oltre il 30 per cento del totale) partecipano infatti alla realizzazione a Caprera del museo nazionale “Giuseppe Garibaldi” nel Forte Arbuticci, che sorge in uno dei punti panoramici e più belli dell’arcipelago della Maddalena. I lavori - il cui costo è di circa sei milioni di euro - termineranno a ottobre prossimo ma iniziative culturali si svolgeranno sin dal 4 luglio, data di nascita dell’Eroe dei due mondi. “Si tratta di un luogo topico del Risorgimento e della storia nazionale ed è giusto che le fondazioni s’impegnino per Caprera” ha detto Giuliano Amato, presidente del Comitato dei garanti per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. E se di recente la Maddalena è stata privata di un G8, ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio, magari in futuro Caprera potrà diventare meta di “gite scolastiche e incontri” su questa pagina della storia italiana.
Era “doveroso” per le fondazioni bancarie partecipare attivamente a un evento “che durasse nel tempo” ha detto il numero uno dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, che ha ricordato la mission dell’associazione che presiede. “Le fondazioni sono investitori al servizio del Paese, non sono banchieri, né pasticciano nelle banche”, ha sottolineato rispondendo a quanti, da anni, le accusano di intromettersi nella politica degli istituti di credito. “Al momento - ha aggiunto - le nostre fondazioni concorrono a 100 iniziative su tutto il territorio nazionale per un esborso di 19,5 milioni di euro”. Di queste, alcune si inseriscono a buon diritto nelle celebrazioni per il 150esimo dell’Unità d’Italia come il restauro del museo nazionale del Risorgimento di Torino, che riaprirà i battenti tra poco più due mesi, e quello della Grande Aula del Senato di Palazzo Madama, sempre nel capoluogo piemontese, a cura della Compagnia di San Paolo e di Crt. Senza dimenticare i progetti rivolti alle scuole, le esposizioni - in Emilia-romagna, a La Spezia, Livorno, Viterbo e Stoccolma - gli spettacoli dal vivo e le pubblicazioni, tra cui quella dell ’intero epistolario di Camillo Cavour a opera della Compagnia di San Paolo.
ITALIA 150: PELUFFO, 'NOTTE TRICOLORE GARANTITA A ROMA'
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - La grande notte tricolore, in programma tra il 16 e il 17 marzo come momento clou delle celebrazioni per 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, partirà da Roma, ma si spera di riuscire a coinvolgere tutto il paese con altrettante iniziative su tutto il territorio.
A raccontarlo è Paolo Peluffo, coordinatore del Comitato per le Celebrazioni dell'Unità d'Italia, a margine della presentazione del nuovo polo museale dedicato a Giuseppe Garibaldi che sorgerà a Caprera, in Sardegna.
''Da cinque mesi - spiega Peluffo - la Presidenza del Consiglio ha emanato circolari ai prefetti, consigliando che nella notte tra il 16 e il 17 marzo si concentrino quelle attività da 'notte bianca' dedicate a Italia 150. Come Comitato per le celebrazioni, noi garantiremo la notte tricolore a Roma, capitale d'Italia. Qui, in accordo con il Comune, realizzeremo un programma con 5-6 concerti, musei aperti, letture all'Auditorium e fuochi d'artificio al Gianicolo. La due giorni nella capitale si concluderà con la serata di gala al Teatro dell'Opera con il Nabucco diretto dal maestro Muti. Un evento che probabilmente verrà ripreso in mondovisione''. (ANSA).
12-GEN-11 - ITALIA 150: CAPRERA, FORTE ARBITUCCI OSPITERA' IL MUSEO GARIBALDI
(AGI) - Roma, 12 gen. - Il Forte Arbuticci, nell'isola di Caprera, ospitera' il Museo Nazionale 'Giuseppe Garibaldi': il progetto, finanziato per due milioni dalle Fondazioni e per 4 milioni dallo Stato, sara' realizzato entro ottobre. Iniziative culturali legate alla memoria dell''Eroe dei due mondi' si terranno nell'area del Forte gia' dal 4 luglio.
Il Forte Arbuticci, che ospitava fino alla II Guerra Mondiale strutture militari operative a difesa della flotta italiana, e' uno dei punti panoramici piu' belli di tutto l'arcipelago della Maddalena. L'intervento complessivo del nuovo allestimento museale ammonta a circa 6 milioni di euro.
All'incontro di presentazione hanno partecipato il presidente del Comitato dei Garanti per il 150* anniversario dell'Unita' d'Italia, Giuliano Amato, il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci e l'avvocato Giuseppe Guzzetti presidente dell'Acri, l'associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria le quali per questo importante anniversario del nostro Paese sosterranno numerosi progetti, mettendo a disposizione altri 19,5 milioni di euro.
"Il Forte di Caprera diventera' il Museo di Garibaldi per l'Italia e per il mondo - ha sottolineato Amato -. Il museo, che raccoglie cimeli e ricordi garibaldini, raccontera' la storia dell'Eroe".
Cappellacci ha sottolineato che per la Sardegna questo rappresenta "un momento molto importante. La Regione partecipa alla conferenza non solo perche' Caprera e' una sua isola, ma anche perche' la Sardegna ha avuto un ruolo molto importante nel processo dell'Unita' d'Italia". Sono intervenuti all'incontro anche Giuseppe Garibaldi, pronipote dell'Eroe dei due mondi e presidente dell'Istituto internazionale di studi 'G.Garibaldi' e l'architetto Pietro Carlo Pellegrini, che ha illustrato dettagliatamente il piano interventi per il restauro del Forte. Il Museo di Garibaldi non rimarra' un museo statico, ma crescera' nel tempo.
Pellegrini ha spiegato che sara' un museo moderno che, attraverso progetti multimediali, ripercorrera' la storia del protagonista del Risorgimento assumendo un forte impegno narrativo e senza sovrapporsi al Museo della Casa di Garibaldi, meta ogni anno di circa 100.000 visitatori.
(AGI)
UNITA': PRESENTATO IL MUSEO 'GIUSEPPE GARIBALDI' DI CAPRERA
(ASCA) - Roma, 12 gen - ''Il Forte di Caprera diventera' il Museo di Garibaldi per l'Italia e per il mondo – ha sottolineato Amato -. Il museo, che raccoglie cimeli e ricordi garibaldini, raccontera' la storia dell'Eroe''.
Cappellacci ha affermato che per la Sardegna questo rappresenta ''un momento molto importante. La Regione partecipa alla conferenza non solo perche' Caprera e' una sua isola, ma anche perche' la Sardegna ha avuto un ruolo molto importante nel processo dell'Unita' d'Italia''.
Sono intervenuti all'incontro anche Giuseppe Garibaldi, pronipote dell'Eroe dei due mondi nonche' presidente dell'Istituto internazionale di studi ''G.Garibaldi'' e l'architetto Pietro Carlo Pellegrini, che ha illustrato dettagliatamente il piano interventi per il restauro del Forte.
Il Museo di Garibaldi non rimarra' un museo statico, ma crescera' nel tempo. Come ha sottolineato l'architetto, sara' un museo moderno che, attraverso progetti multimediali, ripercorrera' la storia del protagonista del Risorgimento assumendo un forte impegno narrativo e senza sovrapporsi al Museo della Casa di Garibaldi, meta ogni anno di circa 100.000 visitatori.
Genova, martedì 14 settembre 2010, ore 17
Il 14 settembre sarà inaugurata la nuova area del Monumento dei Mille a Quarto. L’intervento di riqualificazione realizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Unità d’Italia si inserisce nel progetto I Luoghi della memoria. L’inaugurazione si svolgerà alla presenza del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, del Presidente del Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia Giuliano Amato, del Sindaco di Genova Marta Vincenzi e del Consigliere Paolo Peluffo, consulente nazionale del presidente del Consiglio per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia.
I lavori di riqualificazione hanno coinvolto il monumento ai Mille di Eugenio Baroni del 1815 e il suo contesto. Il nuovo spazio commemorativo che abbraccia un’area di 3500 mq, comprende il restauro del monumento storico del Baroni con un tratto pedonalizzato più ampio per la fruizione visiva dell’opera, la realizzazione di un luogo della memoria sulle terrazze, con la mappa della spedizione geografica dei Mille inserita nella pavimentazione e i nomi dei Mille incisi su un basamento lungo 50 metri. Quest’area quindi include, oltre al piazzale, la parte della via Aurelia alle spalle del monumento, le terrazze sul mare sottostanti - costruite come opere di difesa marittime - e gli scogli alla base delle terrazze, residui del paesaggio costiero di cui lo scoglio con la bandiera ne è il simbolo.
Obiettivo di questo progetto, prima tappa di quello più ampio e complesso di mappatura e valorizzazione dei Luoghi della memoria di tutto il Paese è il riconoscimento della forza simbolica del monumento storico ai Mille, attraverso la riqualificazione dello spazio urbano circostante e del suo paesaggio percettivo. Luogo simbolo questo, che racconta e ricorda la partenza dei Mille nel 1860 e l’importanza storica degli eventi di cui è stato scenario e che conserva il concetto di identità nel futuro, ma anche nuovo spazio pubblico al servizio della città.
All’apertura dell’area del monumento ai Mille, seguirà l’inaugurazione della mostra fotografica dedicata al restauro del monumento presso il Salone del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale e la lectio magistralis del professore Giuliano Amato.
Pesidenza del Consiglio
del ministri - Unità tecnica di missione per i 150 anni dell’Unità d’Italia
0667795055
www.iluoghidellamemoria.it
www.italiaunita150.it
Momenti salienti della manifestazione storica svoltasi a Forio d’Ischia (NA) il 7 settembre 2010 per i 150 anni dell’entrata di Garibaldi a Napoli, organizzata dal Centro di Ricerche Storiche d’Ambra.
Arrivo alle ore 20 in Piazza Marina a Forio d’Ischia di Giuseppe Garibaldi junior (discendente diretto del Generale e di Anita) che viene accolto dall’avv. Nino d’Ambra, presidente del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra, accompagnato dalla banda musicale di Forio (diretta dal maestro Claudio Matarese) in camicia rossa, che assieme ad altri cittadini pure in camicia rossa, ha voluto ricordare i 40 garibaldini che il 7 settembre 1860 entrarono con Garibaldi a Napoli.
Dopo gli inni patriottici e le bandiere italiane che sventolavano è iniziata la “Marcia del Ringraziamento e della Riconoscenza” consistente in una breve sosta singola ed alla elevazione di un pensiero commosso e grato presso le lapidi ed altri simboli che ricordano i martiri per la Libertà dell’Isola d’Ischia: dall’avv. Filippo di Lustro del 1793 al sacerdote Gaetano Morgera giustiziato in Piazza Mercato a Napoli il 22 ottobre 1799 per la sua partecipazione attiva alla Repubblica Napoletana di quell’anno; a Giuseppe Pezzillo e Aniello d’Ambra trucidati il 15 maggio 1848 a Napoli; al francescano garibaldino padre Giuseppe da Forio m.o., autore di una delle prime biografie serie e documentate su Garibaldi, pubblicata a Napoli nel 1862 in cui auspicava Roma capitale, e per questo fu costretto a dismettere l’abito francescano.
Il corteo guidato da Giuseppe Garibaldi jr. e Nino d’Ambra, giungeva presso la sede del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra accolto con applausi, da una moltitudine di persone. Giuseppe Garibaldi jr. dal balcone del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra (la scena ricordava quella del famoso saluto del Generale a Palazzo d’Angri a Napoli), teneva un discorso sottolineando l’opera del bisnonno. Questa prima fase si concludeva con l’alzabandiera fra battimani e l’inno nazionale suonato magistralmente dalla banda “Città di Forio” che con i componenti in camicia rossa, provocava una particolare suggestione.
Garibaldi jr. e tutti gli appassionati prendevano posto nella Sala Conferenze del Centro d’Ambra accolti dall’ “Inno di Garibaldi” suonato e cantato con grande partecipazione emotiva dal “Gruppo musicale” composto dal tenore Gaetano Maschio, dalla soprano Filomena Piro, da Silvano Trani al piano e da Gennaro d’Avanzo alla tromba. Erano presenti numerosi discendenti di martiri del Risorgimento dell’Isola d’Ischia, di proposito invitati.
Indi venivano aperti gli interventi con una introduzione dell’avv. Nino d’Ambra che, fra l’altro, parlava dei suoi studi su Garibaldi condotti per quasi trenta anni solo ed esclusivamente su documenti dell’epoca, soprattutto provenienti dalla parte politica contraria all’Unità d’Italia.
Prendeva poi la parola Rosa Genovino che recitava con la maestria che le è propria, tre commoventi poesie in dialetto napoletano dell’epoca e piene di ammirazione per Giuseppe Garibaldi. Seguiva l’intervento dello studente universitario Massimo Colella che leggeva con la solita professionalità, un resoconto di un viaggiatore tedesco Gustav Rasch (1825-1878) che si trovava a Napoli al momento dell’ingresso di Garibaldi rimanendo molto favorevolamente impressionato e affascinato dall’entusiasmo popolare per il Generale. Le sue memorie furono pubblicate in Germania nel 1866 e tradotte in Italia nel 1938 da Laterza. Sulla stessa lunghezza d’onda del litografo tedesco Franz Wenzel che dipinse con grande maestria e senso del reale l’entrata di Garibaldi a Napoli, essendo presente nel momento della festa che i Napoletani tributarono a Garibaldi nell’allora piazza Spirito Santo di quella città. Così lo scrittore francese Alessandro Dumas.
La dott.ssa Anna Fermo ha parlato con dovizia di particolari e con rilevante competenza della giornalista e scrittrice inglese Jessie White Mario (1832-1906), nonchè del grande contributo che dette alla causa dell’Unità d’Italia.
Infine Christian Charnier, cittadino francese presente alla manifestazione, ha preso la parola ricordando l’immensa stima che aveva lo scrittore Victor Hugo per il Generale Garibaldi.
L’artista ischitano Gigi Vaiana ha dato in dono a Garibaldi jr. alcune sue litografie di contenuto risorgimentale, che sono state molto apprezzate.
C’è stato un altro episodio toccante alla fine della serata, con l’abbraccio “riconciliativo” postumo tra la dottoressa Mariella Regine e Giuseppe Garibaldi jr.; ricordando che il famoso bandito calabrese Giosafatte Tallarico, lontano antenato materno della dottoressa Regine, nel 1860 fu mandato dai Borbone a Palermo per assassinare Garibaldi. Il bandito desistette spontaneamente dall’insano proposito stupito dal grande entusiasmo popolare per l’Eroe dei Due Mondi.
La manifestazione risorgimentale (nella rievocativa cornice della Mostra di numerose litografie di autori contemporanei a Garibaldi, di cui erano piene le pareti del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra) si concludeva con l’intervento di Garibaldi jr. che, fra l’altro, sottolineava con efficacia la necessità di salvaguardare la natura che ci circonda in tutte le varie forme, come insegnava anche il suo celebre bisnonno.
La manifestazione è stata ripresa magistralmente dalle telecamere del TG3 di Napoli e da Teleischia che l’hanno trasmessa il giorno successivo.
Fra i fotografi accreditati spiccava la presenza del M° Gerardo Calise.
Già il quotidiano Il Mattino del 7 settembre 2010 a pag. 41, con un circostanziato articolo a firma di Ciro Cenatiempo, aveva preannunziato i dettagli della Manifestazione.
L’avvenimento è stato riportato anche dal quotidiano locale “Il Golfo” dell’11 settembre 2010, pagg. 15 e 18.
Sistemata la “Biblioteca del Generale”: 2700 volumi che l'Eroe non leggeva CAPRERA. Quasi 2700 libri che giacevano incustoditi nella “Casa di Ferro”, un locale prefabbricato inserito fra la dimora e la stalla nel 1861, usata per anni dall'Eroe per gli ospiti, hanno finalmente una sistemazione. «Sono libri di non particolare pregio - ha sottolineato la direttrice del museo Laura Donati - ma sono appartenuti a Giuseppe Garibaldi». Il suo omonimo pronipote, Giuseppe Garibaldi junior, conservatore onorario del museo, ha ricordato le sue visite al compendio da ragazzino: «Quell'aria misteriosa che aleggiava dentro quella costruzione piena di casse di libri dove zia Clelia, che teneva tutti sotto controllo, non voleva che mettessimo il naso». La vicedirettrice della biblioteca dell'Università di Sassari, Tiziana Olivari, che ebbe quattro anni fa l'incarico di porre mano alla ricatalogazione e alla sistemazione delle opere librarie, ha ricordato: «L'estremo disordine in cui giacevano i libri, buttati dentro casse di cartone corrose dalle intemperie, alla mercè dei roditori, spesso mancanti di parti». La stessa Olivari ha approfondito il discorso sulle scelte culturali dell'Eroe. Contraddicendo qualche luogo comune ha definito il parco libri come quello di un uomo cui servivano nozioni per sopravvivere in un ambiente difficile come Caprera. Quindi guide, libri di agricoltura e di silvicoltura. Tutti donati e dedicati, perché Garibaldi non ne comperava. «La gran parte è intonsa - ha detto la Olivari - libri mai utilizzati da Garibaldi, spesso anche opere che gli erano state inviate da suoi ex commilitoni e dove si ricordavano fatti d'armi». Olivari ha ricordato le tecniche di selezione e di catalogazione usate, al di là di quelle utilizzate, piuttosto confusamente, in precedenza. «Una lunga operazione per venire a capo di ogni libro e ricavarne data, origine, casa editrice, e altre informazioni, poi trascritte in sistema codificato. Oltre ai libri sono state raccolti molti fogli che giacevano sparsi, come, ad esempio, la lista dei 32.486 ammiratori che gli spedirono gli auguri il 19 marzo 1879».